Ala (Trento): Gli unici alieni sono i carabinieri + Volantini

Ala (Trento): gli unici alieni sono i carabinieri

Ala (Trento), 9 aprile 2021: i carabinieri inseguono fin sotto casa un uomo, reo di non essersi fermato a un posto di blocco. L’uomo reagisce e i carabinieri gli sparano. Così perde la vita Matteo Tenni, di 44 anni. La vicenda sarebbe già di per sé agghiacciante. Tuttavia, nello specifico, l’episodio è aggravato dal fatto di svolgersi in un paese di poche migliaia di abitanti, in cui le forze dell’ordine conoscevano bene l’uomo in questione e sapevano benissimo che era affetto da alcuni disturbi mentali… Ma lo Stato non uccide solo coi colpi di pistola. Di norma ammazza più silenziosamente, tramite il carcere, come è accaduto il 14 marzo ad Ambra, morta tra le mura di Spini di Gardolo. Di questa vicenda, e dei suoi contorni, ci siamo fatti raccontare da una compagna di Rovereto.

Audio tratto da: radiocane.info

CI AVETE CONTROLLATI. INSEGUITI. UCCISI.

Ci avete chiusi in casa per oltre un anno, permettendoci di uscire solo per lavorare e consumare, sostenendo che quest’imposizione tutelasse la nostra salute, mentre ci lasciavate morire nelle rsa e nei corridoi delle terapie intensive.

Avete riempito ancor più di prima le strade di ogni genere di polizia e militari, avete disseminato il paese di posti di blocco che ricordano da vicino uno scenario di guerra.

Avete delegato sempre di più la gestione della società alla polizia, come se questo c’entrasse qualcosa con la gestione di un’epidemia.

Avete reso obbligatorio giustificare ogni spostamento, avete reso le attività più banali oggetto di controllo e passibili di sanzione. Ci avete vietato di incontrarci.

Avete cercato di farci adattare rapidamente a questa nuova normalià, con vomitevoli appelli alla “responsabilità” e deliranti cacce all’”untore”.

Ci avete fermati, identificati, multati. Avete mandato la polizia nelle case, a controllare quante persone fossero presenti. Quando siamo scesi in strada per protestare o abbiamo scioperato sul posto di lavoro ci avete bloccati, circondati, caricati, picchiati, denunciati. Quando ci siamo rivoltati nelle carceri, ci avete tortuati e uccisi.

Avete svelato ciò che la polizia è sempre stata: uno strumento di controllo generalizzato della popolazione, dei nostri comportamenti e delle nostre relazioni, o di ciò che ne rimane dopo un anno di “distanziamento sociale”. Almeno l’avete fatta finita con la ridicola menzogna di una polizia che servirebbe a proteggerci da presunte minacce, tanto vaghe (“criminalità”, “illegalità”, “violenza”) da non bastare a giustificarne l’esistenza.

Il 9 aprile, ad Ala, avete inseguito fino alla sua casa Matteo Tenni, davanti alla sua ribellione gli avete sparato e lo avete ucciso.

LA MORTE DI MATTEO E’ UN OMICIDIO DI STATO

CARABINIERI ASSASSINI

anarchiche e anarchici

Qui sotto alcuni volantini distribuiti nei giorni scorsi:

Fonte: ilrovescio.info