Aggiornamento sull’Operazione Sibilla: Stabilita l’udienza per Alfredo Cospito e gli altri compagni indagati al tribunale del riesame di Perugia

Riceviamo e pubblichiamo:

Aggiornamento sull’Operazione Sibilla: stabilita l’udienza per Alfredo Cospito e gli altri compagni indagati al tribunale del riesame di Perugia

Il 13 febbraio è stata notificata la fissazione dell’udienza di riesame sulle misure cautelari per i compagni destinatari delle misure nell’operazione repressiva Sibilla dell’11 novembre 2021 (tra cui Alfredo Cospito, in sciopero della fame da oltre 120 giorni, e Gianluca, attualmente in custodia cautelare agli arresti domiciliari per l’indagine Diamante della procura di Genova). L’udienza è stabilita per il 14 marzo al tribunale di Perugia.

Questo secondo riesame è scaturito dall’udienza tenutasi il 22 giugno scorso a Roma presso la corte di cassazione, conclusasi con l’accoglimento della richiesta del pubblico ministero Manuela Comodi, quindi con l’annullamento del precedente provvedimento del tribunale del riesame (che il 16 dicembre 2021 aveva comportato la revoca delle misure cautelari). La corte di cassazione, a dispetto di quanto espresso dal procuratore generale (che aveva chiesto il rigetto dell’appello della procura perugina), aveva quindi “riesumato” l’indagine annullando la revoca delle misure e disponendo una nuova udienza di riesame.

L’operazione Sibilla, portata avanti dal Raggruppamento Operativo Speciale dei carabinieri e dalla procura di Perugia con il coordinamento della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, ha avuto un ruolo fondamentale nella genesi e nell’applicazione del provvedimento di detenzione in regime di 41 bis per il compagno Alfredo Cospito.

Otto compagni (tra cui lo stesso Alfredo), già precedentemente indagati dal ROS e dalla procura di Milano in un altro procedimento per 270 bis c. p. (associazione sovversiva con finalità di terrorismo ed eversione dell’ordine democratico) e 414 c. p. (istigazione a delinquere, con l’aggravante della finalità di terrorismo) in relazione alla redazione, pubblicazione e distribuzione del giornale anarchico “Vetriolo”, erano stati oggetto a settembre 2021, da parte della procura perugina, di una richiesta di misura cautelare in carcere con le stesse accuse, più altre imputazioni a vario titolo inerenti ulteriori articoli, volantini e documenti, oltre a delle scritte murali e per una compagna a un danneggiamento di alcune automobili di Poste Italiane (Foligno, 6 giugno 2019) in solidarietà con le compagne anarchiche in sciopero della fame per la chiusura della sezione Alta Sicurezza 2 del carcere dell’Aquila.

Contestualmente a tale richiesta d’arresto, veniva disposto per il compagno Alfredo Cospito un provvedimento di censura sulla corrispondenza della durata di tre mesi, in seguito rinnovato più volte. Le ragioni di questa censura apparivano chiare solo un paio di mesi successivi, quando – con l’operazione dell’11 novembre – “emergeva” l’indagine Sibilla e l’originaria richiesta del PM Comodi veniva ridimensionata dal Giudice per le Indagini Preliminari. Così una nuova ordinanza stabiliva non più otto arresti in carcere ma sei misure cautelari in relazione alla sola accusa di istigazione a delinquere con l’aggravante della finalità di terrorismo: un mandato d’arresto per Alfredo Cospito (all’epoca recluso nel carcere di Terni); gli arresti domiciliari con tutte le restrizioni per un compagno di Spoleto; l’obbligo di dimora nel comune di residenza congiunto all’obbligo di firma tre giorni a settimana per quattro compagni. Inoltre, altri compagni risultavano indagati a piede libero, venivano effettuate innumerevoli perquisizioni e due siti internet (roundrobin.info e malacoda.noblogs.org) erano sottoposti a sequestro preventivo e oscurati (un fatto praticamente inedito per quanto concerne il movimento anarchico di lingua italiana), restando tutt’oggi irraggiungibili con motori di ricerca convenzionali.

Secondo il ROS dei carabinieri, le procure di Milano e Perugia e la DNAA, in particolar modo in “Vetriolo”, oltre che negli altri testi sotto accusa, «venivano espressi concetti strategici nell’orientamento e nel meccanismo di propaganda istigatoria aventi la concreta capacità di provocare la commissione di specifici delitti non colposi contro la personalità internazionale ed interna dello Stato, al fine di sovvertire attraverso la pratica della violenza il suo ordinamento giuridico, politico, economico e sociale». In questo senso, al fine di evidenziare la «corrispondenza tra i contenuti di “Vetriolo” ed alcune azioni dirette», il ROS – alla ricerca di analogie, somiglianze o coincidenze lessicali e concettuali – aveva intrapreso nella più estesa indagine antecedente a Sibilla un lavoro di comparazione tra gli articoli pubblicati nei primi numeri del giornale e i testi rivendicativi di alcuni attacchi incendiari ed esplosivi avvenuti in Italia, Francia e Grecia. Questa “teorizzazione” dei «concetti strategici nell’orientamento e nel meccanismo di propaganda istigatoria» (scaturita dalle necessità repressive dello Stato italiano negli ultimi anni e strettamente legata al reato di 414 c. p.) è risultata in seguito centrale – assieme alla condanna per 270 bis c. p. nel processo Scripta Manent – per l’applicazione del 41 bis ad Alfredo e ultimamente è stata variamente riportata anche da alcuni responsabili politici e istituzionali del tentativo di annientamento nei confronti del compagno. Come sottolineato da alcuni indagati, «affermando che Alfredo “istigasse” dal carcere a commettere azioni rivoluzionarie, [l’indagine Sibilla] costituisce una buona ragione per sostenere la necessità di impedirgli ogni comunicazione con l’esterno. Ci prendiamo la responsabilità di denunciare con fermezza quanto a nostro avviso è accaduto. È evidente che la cassazione abbia ricevuto delle adeguate sollecitazioni affinché l’operazione Sibilla venisse tenuta in vita, per quanto in terapia intensiva. Una decisione presa oltre le stesse richieste del procuratore generale, il ritardo nelle motivazioni, la capziosità delle stesse, tutto questo ci parla della necessità di mantenere in piedi, pur arrampicandosi sugli specchi, un’accusa specifica di istigazione nei confronti di Alfredo». Alla luce delle vicende repressive ripercorse in questo aggiornamento e soprattutto dell’attuale grave situazione del compagno in sciopero della fame, risulta chiaro come le figure-cardine delle indagini che hanno portato all’operazione Sibilla siano tra i responsabili dell’applicazione del 41 bis.

Nell’immediato, non in un radioso futuro, è la solidarietà nell’azione rivoluzionaria a poter spezzare questo isolamento e a poter distruggere le galere. Oggi come ieri, contro ogni rassegnazione e smarrimento, continuiamo a credere fermamente e a scommettere nella stessa solidarietà, nella stessa urgente necessità di azione.

In attesa dell’udienza in cassazione del 24 febbraio e di quella di riesame del 14 marzo, continuiamo a sostenere la mobilitazione, in particolare invitando i compagni e i solidali all’iniziativa “Eccome se ce lo ricorderemo!” che si terrà il 23 febbraio a Foligno in via Monte Bianco a partire dalle ore 16:00. Sosteniamo tutte le iniziative anarchiche e rivoluzionarie in solidarietà con Alfredo Cospito e con tutti i compagni imprigionati.

Alcuni anarchici indagati e solidali

18 febbraio 2023

 * * *

Per completezza, riportiamo i testi scritti da compagni indagati a partire da novembre 2021:

— Alcuni indagati e compagni solidali, “La Sibilla prevede tempesta?”, novembre 2021.

— Roundrobin, “Comunicato di roundrobin.info sull’operazione repressiva Sibilla dell’11 novembre”, novembre 2021.

— Alfredo Cospito, “In merito all’operazione Sibilla”, novembre 2021.

— Michele Fabiani, “La reazione in Italia. Messaggio nella botte sull’operazione Sibilla e molto altro”, dicembre 2021.

— Francesco Rota Sulis, “Spazi bianchi e lettere nere. A proposito dell’operazione repressiva Sibilla”, gennaio 2022.

 Riportiamo, infine, un paio di testi scritti da compagni indagati e uno dal Circolo Anarchico “La Faglia” a seguito del trasferimento di Alfredo Cospito in 41 bis nel maggio 2022:

 — Alcuni anarchici indagati, Un aggiornamento e alcune considerazioni sull’operazione Sibilla e il 41 bis contro l’anarchico Alfredo Cospito”, 23 giugno 2022.

— Adriano, Federica, Francesco, Matteo, Michele, Paolo, Sara, “Inchiesta Sibilla e 41 bis all’anarchico Alfredo Cospito: presa di posizione di alcuni indagati”, novembre 2022.

— Circolo Anarchico “La Faglia”, “Eccome se ce lo ricorderemo! Sul 41 bis ad Alfredo Cospito: chi sono i responsabili”, febbraio 2023.