Lo Stato, nello svolgimento del suo ruolo repressivo, utilizza svariati metodi per tenere sotto controllo individui e gruppi autori di azioni sovversive. Uno di questi sembra essere l’utilizzo di dispositivi di sorveglianza nascosti negli spazi in cui viviamo.
Questi dispositivi possono assumere forme diverse: microfoni, fotocamere, dispositivi di geolocalizzazione. Gli spazi presi di mira possono essere tutti gli spazi in cui ci troviamo o che utilizziamo: edifici, veicoli, luoghi pubblici. Queste pratiche sono a volte legali, autorizzate da un giudice ad esempio, e talvolta no, fatte illegalmente da agenzie di intelligence.
Abbiamo notato una notevole mancanza di informazioni disponibili riguardo questo tipo di sorveglianza. Qual è il vero uso di questi dispositivi da parte delle agenzie di intelligence? Che tipo di dispositivi vengono usati? In quali contesti? Quanto efficacemente? Cosa possiamo fare per opporci a questo tipo di sorveglianza?
Per questo motivo abbiamo deciso di raccogliere più informazioni possibili sull’argomento, con l’idea di scrivere e pubblicare un opuscolo nel giro di pochi mesi, concentrandoci sulla sorveglianza effettuata dalle agenzie di intelligence e dalla polizia politica negli Stati europei nei confronti di individui o gruppi che fanno azioni sovversive. Ci limiteremo allo studio dei dispositivi di sorveglianza fisica, nascosti negli spazi abitati da individui e gruppi tenuti sotto controllo (quindi escludendo altri tipi di sorveglianza come lo shadowing, le intercettazioni telefoniche e la sorveglianza su Internet).
Non è sempre facile trovare informazioni precise e affidabili su questo tipo di argomento, visto il segreto che circonda le pratiche utilizzate dagli sbirri e ancor di più le pratiche utilizzate delle agenzie di intelligence. Per scrivere questo opuscolo, vogliamo utilizzare in primo luogo esempi documentati di dispositivi di sorveglianza trovati, e che sono stati probabilmente collocati dalla polizia.
Abbiamo creato un elenco di tutti gli esempi e i dispositivi che abbiamo potuto rintracciare su Internet. Al momento, questo elenco contiene 24 casi di dispositivi di sorveglianza trovati negli edifici (microfoni e telecamere) e 16 casi di dispositivi trovati nei veicoli (localizzatori GPS, a volte con microfoni). Gli esempi provengono dall’Italia, ma anche da altri paesi europei: Francia, Spagna, Belgio. Nella maggior parte degli esempi troverete allegate delle immagini dei dispositivi.
L’elenco degli esempi può essere scaricato qui:
http://desoreillesetdesyeux.noblogs.org/files/2018/11/examples_english.pdf
L’archivio contenente le immagini dei dispositivi può essere scaricato qui:
http://desoreillesetdesyeux.noblogs.org/files/2018/11/archive_english.zip
Questo elenco sarà incluso nell’opuscolo finale, insieme ai riepiloghi riguardanti il posizionamento dei dispositivi, il loro funzionamento e i possibili modi per rilevarli.
Chiediamo il vostrocontributo con l’idea di continuare a raccogliere il maggior numero di informazioni possibili per poter scrivere l’opuscolo. Siamo interessati ad altri esempi di dispositivi trovati, in particolare quelli che mostrerebbero con precisione i modelli di dispositivi (ma prenderemo in considerazione ogni altro esempio). Naturalmente siamo interessati anche a qualsiasi altro tipo di informazioni: informazioni tecniche su questo tipo di dispositivi, feedback sui tentativi di rilevamento, critiche relative a questo progetto, ecc.
Vogliamo attaccare gli occhi e le orecchie (e i localizzatori GPS!) nascosti dagli sbirri negli spazi in cui viviamo.
Potete contattarci via email su desoreillesetdesyeux at riseup.net. Parliamo inglese e francese. Se ci scrivi in un’altra lingua, faremo il possibile per tradurla. La nostra chiave PGP è disponibile qui: https://desoreillesetdesyeux.noblogs.org/contact/
PS: non esitare a tradurre questa nostra richiesta in altre lingue ed aiutaci a diffonderla se ti è possibile e se lo desideri.
Fonte: desoreillesetdesyeux.noblogs.org
Traduzione (dall’inglese): Inferno Urbano